date: dal 9 novembre 2022 all’28 gennaio 2023
giorni: dal martedì al sabato. Chiusura lunedì, domenica e festivi
orario: 10-13/16-19 (N.B. il 24 e il 31 dicembre la mostra sarà aperta con orario ridotto dalle 10 alle 13)
date: dal 9 novembre 2022 all’28 gennaio 2023
giorni: dal martedì al sabato. Chiusura lunedì, domenica e festivi
orario: 10-13/16-19 (N.B. il 24 e il 31 dicembre la mostra sarà aperta con orario ridotto dalle 10 alle 13)
indirizzo: Piazza di San Salvatore in Lauro 15, Roma
info: redazione@ilcigno.org
tel: 066865493
Nel mondo di Philip Colbert, il suo personaggio Lobster si trova a rivivere letteralmente i momenti più importanti della storia dell’arte, dai Girasoli di van Gogh alla Campbell’s Soup di Warhol. Ora, a Roma è Colbert stesso a plasmare la storia: il suo gigantesco Lobster King si erge trionfante in un elegante abito di uova fritte nei pressi di Porta Pinciana in prossimità delle vaste mura costruite dall’imperatore Aureliano, che un tempo racchiudevano i sette colli della città. Oggi la scultura di Colbert si trova lì, proprio come se fosse pronta a dirigere l’invasione del suo esercito di aragoste che si muove in skateboard.
L’opera di Colbert occupa un continuum spazio-temporale fluttuante tra passato, presente e futuro che unisce la passione dell’artista per la filosofia e la storia dell’arte, assieme all’ossessione per le immagini di consumo e i media digitali, toccando un nervo scoperto del nostro mondo iperconnesso e saturo di immagini, sino a lanciarsi verso nuove frontiere. Il suo crostaceo a fumetti come un signore del tempo o un personaggio della Marvel, gode di libero accesso in quanto protagonista della sua esuberante narrazione, sia che combatta mostri mitologici, sia che si rilassi su una sedia a sdraio o invada pianeti virtuali.
Il messaggio di Colbert è che a prescindere che si tratti di Medusa o Murakami, Basquiat o Bacon, Donatello o Dalì, la cultura può mescolarsi per creare qualcosa di nuovo. Questi accostamenti sono chiaramente evidenti negli abbaglianti dipinti iper-pop nei Musei di San Salvatore in Lauro, in cui gli antichi maestri sono l’ispirazione sia per le opere a grandezza naturale che per i tondi, con scene di aragoste meticolosamente realizzate e ritratti saturi di colori dalle tonalità neon. Il formato della serie Hunt di Colbert rende omaggio a Peter Paul Rubens, pioniere di un nuovo mercato di dipinti di grandi dimensioni con una pletora di animali, tra cui lupi, leoni, tigri, cavalli e coccodrilli.
Colbert ha una visione laser sull’impatto indelebile dell’arte, dall’antichità classica ai media digitali di oggi, al punto tale da considerarla come un potente connettore che arricchisce la vita delle persone sia per il ricco significato che per la presenza di valori positivi. Recentemente ha dichiarato in un’intervista: “Il successo per me consiste nel ringiovanire, rimanere giovane nello spirito. Questo atteggiamento ha un valore reale al di là di tutto, è una sfida definitiva, un positivo controsenso, questo è anche lo spirito dell’arte”. The Lobster Empire a Roma è un’opera epica degna di qualsiasi artista rinascimentale, nata da un’eterna creatività effervescente, che tutti noi possiamo assaporare con altrettanto gusto.
-Catherine Loewe